Giorgia Florenzano's profileGloria Favaro's profile

Sciami

Sciami, about Urvinum Crew
Un’indagine visiva. Una serie di fotografie realizzate nella zona di Urbino (PU) per mostrare la moda di personalizzare gli Apecar.
​​​​​​​

—Possiedo l’Apecar da due anni circa, dopo poco aver preso la patente del motorino a 14. Inizialmente l’Apecar era rossa e nera, con set originale. Ho iniziato a personalizzarla con il mio babbo acquistando roll-bar e bull-bar, in seguito abbiamo aggiunto i distanziali, le molle e abbiamo riverniciato le plastiche di bianco. Ho aggiunto anche l’alettone, lo trovavo carino! Qui ad Urbino abbiamo formato un gruppo, tutti con l’Ape modificato; di solito quando usciamo ci troviamo la sera a Santa Lucia, di solito il sabato sera per evitare le multe durante il giorno. Qui ad Urbino siamo un gruppo di trenta persone circa, ci chiamiamo Urvinum Crew.—

Riccardo,16 anni (studente)





—L’Ape l’ho ereditata da mio fratello appena fatto il patentino a 14, 15 anni. 
Ha iniziato lui a modificarla, ora ha 19 anni e si è fatto la patente della macchina. All’inizio l’Ape era verde. Ci sono volute tre mani di vernice per farla diventare così arancione. Una volta mio fratello è finito fuori strada contro un albero, quindi adesso molte parti della carrozzeria sono “tutto stucco”. In questa zona gli Apetti così si usano molto, alla fine sono comodi e poi, capisci, quando uno acquista l’Ape e questa idea piace, lo prendono tutti, è una cosa generazionale; ce l’aveva anche mio zio che adesso ha 35 anni. Molti ragazzi vanno anche dal carrozziere a farseli modificare, io ho sempre preferito lavorarci ogni tanto con mio fratello. Abbiamo installato un nuovo impianto stereo, luci a LED e i vetri oscurati. Oggi i ragazzi si comprano gli Api già modificati, invece mio fratello penso sia stato uno dei primi a prenderlo originale e pian piano personalizzarlo; aveva lavorato molto anche al motore, una volta andava anche bello forte. 
Io poi ho preferito personalizzarla dal punto di vista estetico, anche se ora non è messa benissimo.—

Luca,16 anni (studente)
—L’Ape l’ho acquistata quando avevo 15 anni. Io studio per diventare meccanico e grazie a questo mi sono costruito due motori, prima uno un po’ più piccolo e adesso uno più potente, così l’Ape va un po’ più veloce e fa meno fatica in salita. Ho anche partecipato a qualche raduno, Carpegna, Sant’Angelo, dava “gusto” a farli i raduni. Ho vinto anche qualche premio, un anno per l’Ape più bassa; ora però l’ho dovuta rialzare perché se no spaccavo tutto con le buche che si trovano in giro. Non è un mezzo sicurissimo, appena comprato mi sono ribaltato in una curva e sono andato a sbattere contro una ringhiera, non  mi sono fatto nulla però. Con il mio babbo abbiamo costruito i roll-bar nella parte posteriore e nell’ultimo periodo abbiamo rinforzato il cassone che si stava “schiantando”. Ora è anche un po’ più rigido e sicuro. Più di una volta sono stato fermato perché ho i finestrini in gran parte coperti e, dato che mi ero stancato, per un periodo ho tolto tutta la pellicola; ora però l’ho rimessa, mi piace troppo.—

Gioele,16 anni (studente)
—Questo Ape l’ho preso quattro anni fa, me l’ha regalato mio zio. Prima apparteneva ad un ragazzo di Sant’Angelo in Vado. Come tutti i ragazzi che a 15 anni prendono il patentino, la prima cosa che si fa è personalizzare l’Ape, anche per passare un po’ da fuori legge. All’inizio partecipavo anche ai raduni, ora invece è da parecchio che non ci vado, anche perché vado per i 18 anni quindi sto pensando di farmi la macchina. Quando l’ho comprata l’Ape era parecchio messa male; dopo averla portata dal carrozziere per sistemare le ammaccature che aveva, l’ho ridipinta di verde. 
La scritta l’ho fatta fare personalizzata in un posto a Trasanni, mentre gli adesivi vegono dai diversi raduni a cui ho partecipato. Ho addirittura ordinato online gli specchietti, infatti sono diversi da quelli che si vedono in giro. 
Penso di aver passato i migliori anni della mia vita con l’Apecar. Passare i pomeriggi con gli amici a modificare i mezzi e vedere alla fine che hai fatto qualcosa di tuo, sono soddisfazioni grosse. Tutto il cuore l’ho messo in questa cosa, nel modificare l’Apetto. Non credo che con un motorino avrei fatto la stessa cosa, l’Apecar è una sorta di abitacolo, dentro ci fai quello che vuoi.—

Marcello,17 anni (studente)

Progetto di:
Gloria Favaro, Giorgia Florenzano e Rosario Terranova
Supervisione: Mario Cresci
Corso: Fotografia II e Progettazione per la fotografia
ISIA Urbino A.A. 2018/2019
Diploma Accademico di Secondo Livello
in Comunicazione e Design per l’Editoria e in Fotografia
Formato: 230×310 mm, 96 pagine.

Finito di stampare nel giugno 2019
:)
Sciami
Published: