Nel 1992 a Rio de Janeiro venne elaborata la “Convenzione sulla Biodiversità”. In quell’occasione si affermava il valore della diversità biologica e delle sue varie componenti, riconoscendo in particolare che l’esigenza fondamentale per la conservazione della diversità biologica consiste nella salvaguardia in loco degli ecosistemi. 

La moltitudine di specie che vivono nel Mediterraneo rappresentano un incredibile esempio di biodiversità, in quanto il Mare Nostrum rappresenta solo lo 0,8% della superficie acquatica mondiale ma contiene quasi tutte le specie che vivono nel vicino Oceano Atlantico. 

Il Mar Mediterraneo, inoltre, è un importantissimo canale di collegamento tra l’Europa e i paesi produttori di petrolio del Medio Oriente: per questo motivo più del 20% del traffico petrolifero mondiale passa per il Mediterraneo, per un totale di circa 300 petroliere in circolazione ogni giorno (fonte Rempec). 

A partire da questi dati, l’equazione risulta piuttosto semplice: promuovere lo sfruttamento di energie rinnovabili nel bacino del Mediterraneo favorisce la salvaguardia dello straordinario patrimonio biologico marino in esso conservato e aiuta a ridurre l’inquinamento dovuto al grande traffico petrolifero. 

La proposta è stata elaborata a partire da questi presupposti e sottolinea come l’attività di RES4MED sia di fondamentale importanza nella salvaguardia del mare e nella costruzione di un nuovo domani (un germoglio nuovo che cresce in armonia col mare). Per questo motivo si ritiene che il principale orgoglio dell’associazione debba essere l’intrinseca attività di difesa del mare, come ecosistema fragile e straordinario che unisce tutti i popoli che si affacciano sul Mediterraneo.
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