IL GIOCO NEL CONTESTO URBANO
TRA RIGENERAZIONE E ANIMAZIONE CIVICA

progetto di tesi con relatore il Prof. Cristian Campagnaro
Politecnico di Torino, 2019
Obiettivi generali della tesi:
__ mostrare il gioco come strumento di trasformazione del tessuto urbano
__ capire gli approcci progettuali tra gioco e città
__ evidenziare quali sono le potenzialità di sviluppo a Torino
__ informare e ispirare i cittadini sulle possibilità di evoluzione degli spazi urbani della città

Il primo concetto a cui si pensa quando si parla di gioco nel contesto della città è il parco giochi. Sono nati per permettere ai bambini fino all’età di 13-14 anni di socializzare al di fuori del contesto scolastico. Nel tempo sono state aggiunte attrezzature diversificate per materiali e utilizzi, con lo scopo di divertire e svagare persone anche di età adulta. L’evoluzione di queste aree l’ho definita con il termine di gioco urbano. Per conoscere e approfondire l’argomento ho analizzato dei casi studi, scrivendo per ognuno una descrizione e una motivazione per cui l’ho scelto. Ho analizzato quali sono le altre tematiche che entrano in relazione con il gioco: l’arte, l’educazione, il contesto naturale in cui si inserisce il progetto, il recupero urbano e più in generale aspetti che rendono i progetti polifunzionali.
Gioco urbano +plus

Racchiude quegli ambiti in cui il gioco diventa strumento di socializzazione e trasformazione, contesti in cui, oltre le attività ricreative per i più piccoli e a quelle sportive  per gli adulti, vengono messe a disposizione funzioni ed attività dedicate alla collettività nella sua interezza. Riformulare il concetto precedente mi ha permesso di identificare l’odierna evoluzione di questi spazi e il loro ruolo nel futuro.
Il lavoro nella prima parte si è suddiviso in tre fasi
SCOPERTA

In seguito alla prima fase di ricerca volevo concretizzare quello che avevo appreso, cercando di individuare quali fossero i luoghi in cui è possibile attuare una trasformazione a Torino. Nella fase metaprogettuale, ho cercato di vedere oltre, oltre a quelli che sono gli spazi urbani attuali e provare a immaginare come potrebbero diventare.

SELEZIONE

In prima fase, ho scelto quattro quartieri con dei tratti in comune: la mancanza di una propria identità, uno stato di degrado e caratterizzati da un senso di insicurezza. Due di essi erano più periferici: Barriera di Milano e Mirafiori Sud. Due limitrofi al centro: Aurora e Borgo San Paolo. Ho fatto un percorso esplorativo in ogni quartiere, dove ho fotografato e selezionato i luoghi che rispondevano ai parametri di spazio residuale o di luogo urbano. Li ho classificati descrivendoli e indicando i loro punti di forza.
SUGGESTIONE

Quest’ultimi mi hanno permesso di creare delle suggestioni che derivano dall’incrocio tra i casi studio e gli ambienti selezionati, e cercano di descrivere come ognuno di essi potrebbe trasformarsi.
Seconda fase
ELFU: esistenze ludiche del futuro urbano
Gli Elfu sono esistenze, esseri mutaformi che cambiano e si modificano a seconda del luogo in cui atterrano. Si è immaginato di vedere le suggestioni della fase di metaprogetto
come pacifici alieni che potrebbero arrivare da un momento all’altro nei quartieri di Torino. La figura dell’alieno è calzante perché rappresenta il futuro, lo sconosciuto e allo stesso tempo una possibilità di nuova conoscenza e di miglioramento. Ho pensato di diffondere le opportunità trovate attraverso una campagna virale, utilizzando come strumento di diffusione i social Facebook e Instagram. La scelta, oltre per la mancanza di un budget,
è stata fatta per l’ampio grado di diffusione a cui si può puntare con questi mezzi, ma allo stesso tempo perchè essi offrono la possibilità di richiamare l’attenzione del target specifico con hashtag e menzioni. Inoltre, i social permettono di avere feedback e commenti da parte del pubblico e la ri-condivisione dei contenuti. Il target a cui vorrei comunicare sono i cittadini, perché si ritiene che ci sia una scarsa informazione sulle opportunità del territorio e allo stesso tempo si vorrebbe creare un rapporto tra le persone
e l’ambiente urbano, responsabilizzando gli utenti attraverso un senso di appartenenza, ma soprattutto innescare la scintilla dell’immaginazione e mandare un messaggio direttamente al futuro utente degli spazi potenzialmente coinvolti. L’obiettivo è quello di informare e ispirare attraverso un linguaggio semplice e diretto, che possa essere compreso da più persone possibili e far si che si diffonda un senso di appartenenza e di
responsabilizzazione verso gli spazi urbani, ora sottovalutati.
Elfu
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