AEQUILIBRIUM
Ci siamo
abbracciati l’anima,
in questa
tempesta di disordine.
Avvolti
dal caos della solitudine,
nascondiamo
la quiete e la calma.
il progetto nasce dal desiderio di raccontare alcuni dei miti della nostra società odierna. Politica, droga, amore, odio e moda sono rappresentati sullo sfondo del Parco Gioeni di Catania, utilizzando le tecniche dei nuovi media come la fotografia, il fotoritocco e il collage digitale.
Partendo dal testo e andando a dare uno sguardo nel tableau vivant, ogni individuo rappresenta una parte di quello che è il tema. La prima e l’ultima strofa coincidono con un ritorno costante senza fine; la lettura dell’immagine è circolare e si sofferma sulla figura centrale rappresentata dall’amore eterno e peccaminoso di Paolo e Francesca di Dante, avvolti da un dolce e delicato velo tra le fiamme della porta dell’inferno. Accanto ad essi, alle estremità di destra e sinistra, le due figure antropomorfe in giacca e cravatta cercano di mantenere l’ordine rappresentato dalle scale. Alcuni riferimenti ad una parte della generazione attuale, con tendenze estreme, dal selfie in comunione al divertimento con le droghe fanno riferimento all’opera del 1819 di Théodore Géricault: "La Zattera della Medusa". Ancora più in basso, si nota Topolino con una fascia al bicipite, compiaciuto dalla visione di una scena del crimine, ad intendere che sia stato il capitalismo, un qualcosa inventato da noi e che effettivamente non è tangibile ad uccidere quello che era un uomo. I tatuaggi riportati da ogni individuo sono simboli primitivi privi di significato se non quello della presenza: rappresentano un ritorno al passato, a quello che eravamo, ovvero all’Homo Sapiens, nato 200.000 anni fa in Africa. Gli indumenti intimi in bianco, invece, rappresentano quel pudore che teniamo in noi. I partecipanti sono stati scelti attraverso una call tramite i social network. 
AEQUILIBRIUM
Published: