Partire
L'emigrazione dal punto di vista di chi resta: la casa
Un Silent book (libro illustrato senza parole) che racconta l'emigrazione dal punto di vista di chi resta: la casa. Il protagonista del racconto non è l'emigrante, ma la casa e i luoghi che la circondano. Quando si parte si guarda sempre in avanti, verso il nuovo e il futuro. Non si pensa a ciò che lasciamo alle nostre spalle, perché pensiamo che sarà sempre là, ad aspettare il nostro ritorno. Lei è là infatti, nello stesso posto ad aspettarci, ma niente è più lo stesso. Invecchia, cambia, si trasforma.
I paesaggi cambiano insieme ai suoi abitanti. Se si sa osservare un territorio, si possono leggere i segni della storia della sua comunità. Questo libro traduce il muto linguaggio del paesaggio in segni grafici. Si comincia con la rappresentazione di un territorio agricolo di fine Ottocento, in cui si vedono partire le prime famiglie verso il Nord America o il Brasile. Questo territorio, dopo aver superato due guerre mondiali, riesce ad evolvere, grazie alle innovazioni tecnologiche e ai sacrifici di chi dovette partire in cerca di fortuna nelle gallerie della Svizzera o nelle miniere del Belgio.
La ricchezza raggiunge però dei luoghi ormai vuoti. Molti ormai si sono trasferiti altrove, vicino al posto di lavoro o nelle grandi città industriali. Si ritorna solo per venire a trovare i propri cari che ancora abitano nella vecchia casa. Qualcuno, o qualcosa, però sta tornando: il bosco, lentamente, si sta riappropriando del territorio, nascondendo dietro un groviglio di rovi il paesaggio agricolo dei nostri ricordi.
Eppure oggi qualcuno si è ricordato di quella vecchia casa. Ristrutturandola, la si trasforma non più in una casa privata, ma in una struttura ricettiva per l'ospitalità diffusa. Questa casa sperduta e abbandonata adesso assume un fascino diverso. Arrivano i viaggiatori, dando una nuova comunità e una nuova vita a questi luoghi.
