BEING POSITIVE

Il brief di progetto è comunicare la convivenza possibile con l’Hiv; si tratta di una comunicazione di tipo sociale, che vuole portare l’attenzione del pubblico ad una visione positiva di chi è affetto da Hiv. In particolare si vuole attivare un cambiamento culturale, modificare il comportamento nei confronti della persona affetta sieropositiva, eliminare lo stigma, “aver cura” della persona. Combattere il virus, non combattere il malato, aiutandolo ad accettare il virus, a non sentirsi colpevole, a volersi bene.

Il naming da associare al marchio è “Being Positive”. Esso esprime chiaramente l’idea di mantenere un atteggiamento positivo nell’avere a che fare con la sieropositività.

Il target di riferimento a cui rivolgere l’attenzione sono gli studenti delle scuole secondarie di primo grado e secondarie, ma non solo: anche agli adulti in quanto soggetti sociali “fortemente attivi” nelle dinamiche di accettazione/esclusione, condivisione/emarginazione.

La strategia comunicativa punterà a:
- Attivare un cambiamento di valori (no emarginazione, no paura, no giudizio);
- Modificare i comportamenti (ho bisogno dell’altro, mi fido dell’altro, ma mi proteggo);
- Promuovere la cura di sè: sicurezza, autostima (mi voglio bene, mi prendo cura di me, sono importante).
Nello sviluppo del concept, si è deciso di focalizzare l’attenzione sulla mission di questa associazione nascente.
Appare chiaro che gli obiettivi che si pone possano essere raggiunti solo attraverso la collaborazione e la condivisione.
L’associazione rivolge infatti la sua opera alle persone sieropositive e i loro cari, per aiutarle ad accettare la propria condizione, senza che questa diventi un ostacolo insormontabile per i loro obiettivi e i loro rapporti sociali.

Tutto questo però, non può essere un percorso unilaterale; è fondamentale che la comunicazione raggiunga e venga compresa da tutta la società, e che si superino i problemi di emarginazione e esclusione ancora tristemente attuali.
Per tali motivi, il logo, e in generale tutta la comunicazione visiva dell’associazione, sono stati studiati per esprimere questa necessità di “positività condivisa”.
Solo se le persone si impegneranno a porsi rispetto alle altre in una prospettiva di positività, si arriverà, attraverso 
la collaborazione, a una società più vivibile per tutti.

Per esprimere graficamente il concetto di ottimismo, si è scelto di sfruttare il simbolo universalmente riconoscibile
dello “smile”.
Si è stampato questo sorriso su un grande foglio, in seguito ritagliato in piccoli rettangoli; solo riunendo i pezzi 
si può vedere la sagoma iniziale. Nella foto, diverse mani reggono e dispongono vicini i pezzi di carta, rafforzando l’idea che il sorriso, e dunque la positività e l’ottimismo riguardo al tema dell’Hiv, possano essere raggiunti solamente insieme.
Il marchio si compone di un’icona, rappresentante quattro rettangoli colorati accostati per formare la sagoma di un sorriso bianco, disegnato su di essi, e di un logotipo nero, recante le parole “Being” e “Positive” in due pesi diversi.
Sono stati realizzati due manifesti che, tramite due immagini fotografiche, trasmettono in modo semplice gli obiettivi sociali dell’associazione.

Il marchio e i manifesti sono stati utilizzati, per il primo evento legato all’associazione, una mostra che espone elaborati grafici realizzati dagli studenti di Design della Scuola Politecnica di Genova, volti a comunicare il tema dell’Hiv nelle scuole.

La mostra intende contribuire a promuovere un cambiamento radicale e diffuso nei confronti dell' HIV. In particolare vuole "affrontare il virus" nei suoi molteplici aspetti, della conoscenza, alla prevenzione e alla diffusione di cosa vuole dire essere sieropositivi oggi, attraverso lo sviluppo di concept comunicativi che partono dal tradizionale supporto cartaceo fino alla produzione audiovisivo, per indurre un cambiamento comportamentale e di valori.
La mostra è stata articolata in tre sezioni tematiche: "La Prevenzione", "No Stigma", [+/-] Segni e Colori. 
BEING POSITIVE
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