Analisi dello stato di fatto di Gallico Marina_RC
Immersa tra degrado, abbandono, devastazione del paesaggio ma anche un luogo pieno di colore, storia e tradizione. 
Ente committente: Unirc, facoltà di Architettura,corso di laurea in Architettura UE ciclo
                              unico a.a. 2013 - 2014
Tesi di laurea di:   Gabriella Seminara
Titolo :                   “Oper-Azioni  di rigenerazione urbana nell’antico borgo S.Cecilia a
                              Gallico: nuovi paradigmi di addizione e sostituzione tecnologica”
Relatore:               Consuelo Nava
Correlatore:           Raffaele Astorino

Sintesi informativa:
Il percorso di tesi non è stato altro che una continuazione dello studio effettuato durante il laboratorio di sintesi “Scenari sostenibili per contesti mutevoli” ,diretto da Renato Nicolini nel A.A. 2010/2011, nel quale si è cercato di trovare delle soluzioni possibili al miglioramento della città metropolitana di Reggio Calabria partendo proprio dalla rigenerazione delle circoscrizioni che la compongono.
Mi sono occupata del territorio di Gallico Marina sviluppando  un progetto che attraverso interventi puntuali di recicle architettonico-urbano parassitario, si pone come risposta/proposta di rigenerazione allo scopo di valorizzare al meglio il territorio conferendogli una qualità urbana sostenibile diffusa. Qui l’uso della metodologia parassitaria ha lo scopo di rigenerare l’antico borgo dei pescatori S.Cecilia che ha le potenzialità turistico/attrattive di territori con analoghe caratteristiche come la città di Taormina o Chianalea ma lo stato di degrado e abbandono che lo caratterizza al momento, non gli permette di essere considerato un polo/attrattore all’interno dell’aria metropolitana di Reggio Calabria.
Mediante il recupero delle rovine dello stesso si riscoprono le qualità intrinseche del luogo che, affacciandosi sullo stretto di Messina,  gode certamente di un importante valenza paesaggistica.
Si riscoprono gli affacci a mare; si riattivano quelle attività legate alla tradizione della pesca da tempo dimenticate mediante  la realizzazione di un laboratorio diffuso di arti e mestieri in cui ogni “parassita” ricopre un ruolo ben definito.
Il progetto di  tesi propone pertanto un abaco di servizi per la collettività a scala architettonica (museo del mare; b&b, casa vacanze che ricordano le tipiche abitazioni dei pescatori di un tempo; info point; belvedere d’arte; laboratori artigianali per la produzione e vendita di attrezzature da pesca come nasse, reti da pesca; ristoranti di pesce e perfino un laboratorio per il restauro delle barche da pesca) e urbana (risistemazione del fronte a mare, introduzione di orti urbani, potenziamento delle aree destinate a verde pubblico mediante l’introduzione di una piazza a mare, riprogettazione della rotonda unico spazio pubblico e luogo ad oggi presente nel lungomare) aventi lo scopo di riavvicinare innanzitutto gli abitanti del luogo a quella che è la propria identità locale/ territoriale/ genius loci ma anche di attirare turisti di qualsiasi altra provenienza.
Tutti i progetti sono pensati con materiali e tecniche costruttive ecosostenibili ed energeticamente verificati secondo le normative vigenti inoltre mediante le vision di progetto propongo nuovi scenari di vita quotidiana dimostrando come quello stesso luogo oggi degradato e abbandonato può rifiorire continuando a mantenere comunque le attività e le tradizioni ad esso legate come ad esempio la festa del mare.

Note:
La tesi in questione è stata messa in mostra a Gallico durante le riprese di alcune scene del docufilm “ReActioncity” (progetto di Social innovation ideato da Consuelo Nava e Fabio Mollo, a cui ho partecipato durante un workshop come urban maker, interamente documentato dal giornale on line “cortocircuito” e sul sito www.reactioncity.com); citata come riferimento per l’elaborazione delle tavole presentate alla mostra di architettura e design “Aretè abitare le rovine”  tenutasi il 16 aprile 2014 presso la Chiesa di S.Francesco Borgia, via crociferi, Catania e pubblicata sul numero 89-90 della rivista Bioarchitettura® a pag 34-41 con un articolo dal titolo ”Reactioncity identità metropolitana”.
TACCUINO TESI
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