MOSTRA FOTOGRAFICA
Scorre un fiume d’acqua, tra due rive perennemente. Fluisce, in un movimento continuo che ne determina la vitalità. E’ sempre una benedizione l’acqua, e tutt’intorno gli insediamenti umani si accampano, sfruttandola. Rapace, celere, “sdegnoso e vagabondo”, il Volturno non è mai stato un fiume docile. Pare non abbia mai accettato di tanto buon grado le insistenze con cui gli si sottraeva sostanza. Quasi che la sua diffidenza volesse proteggerlo, non è mai rimasto immobile alla sottomissione. Ha esondato spesso, pulendo via via ciò che aveva intorno e ha mantenuto la sua forza torrenziale, fino a che non ne hanno ridotto la portata, per produrre energia. Esiguo, ha continuato veloce il suo corso. Oggi, now, il Volturno è un fiume a tratti martoriato, che corre tra arte, natura e industria, dignitoso ancora delle battaglie che ne hanno reso la fama. E’ una corsa difficile , tra scarichi inquinanti, immondizie, cementificazioni abusive, fogne. Lo hanno inseguito otto fotografi campani, nel tratto in cui la loro regione ne è attraversata, fermandolo negli scatti che lo ritraggono forte e vivo sebbene sofferente. E’ un atto audace immortalare un fiume. E il Volturno, dio e fiume, appare distratto dal suo perenne divenire, quasi un mortale in fuga. Si contorce, scroscia, sbraita e digerisce, umano.
