Quando sto bene mi sembra di non essere mai stata malata, sono positiva, mi sento giovane, e guardo la vita tutta in un altro modo.
In questo momento però sono nel pieno di una crisi, il respiro si fa man mano più affannoso, non riesco a stare ferma, il mio corpo si muove da solo, oscilla, vedi? Non so come fermarlo.
 
Per fortuna, o sfortuna, ci sono le medicine.
 
Mia nonna era una sarta eccezionale, ha confezionato decine di capi per tutte le occasioni, ora la sua 
macchina da cucire è dimenticata in una stanza ma appeso nell’armadio, tutto ha una storia da raccontare. 
 
Una festa, un ricevimento, un travestimento, la nonna sorride e ricorda, chiude gli occhi e si stringe il vestito al petto. Racconta di danze, di gente, luoghi, e per un attimo è come se fosse tornata lì, con la gonna svolazzante, a ballare come solo lei sapeva fare. 
 
Poi riapre gli occhi, canticchia la melodia di chissà quale canzone, prova a ricordare qualcos’altro, scuote la testa, 
esce dalla stanza.
Arriva di soppiatto, nessuno la vede e nessuno la sente, è subdola questa malattia, sai? Non riesco ancora ad accettarla, tutti mi dicono di combatterla, ma io sono stanca, sono tanto stanca, non mi serve un’altra delusione.
Ho uno specchio grande in camera, davanti al letto. Ci passo molte volte davanti durante la giornata,ma cerco sempre di farlo di sfuggita, ho paura di fermarmi a guardare.
 
Cosa vedresti?
 
Una persona molto stanca.
Mia nonna è la campionessa indiscussa quando si tratta di giocare a carte, solo suo marito riusciva a tenerle testa, sono loro che mi hanno insegnato tutto a riguardo. A volte trovo la nonna Maria sul balcone, concentrata su un solitario, e guardandola da 
dentro casa, seduta composta e con lo sguardo fisso sul tavolo, pare quasi che dall’altra parte, seduto al solito posto, sopra due cuscini, ci sia ancora il nonno Rino che le fa l’occhiolino e lancia l’ennesima briscola vincente.

A volte mi sembra di vivere una vita che ormai non mi appartiene più, mi trascino in giro come se fossi un corpo che vaga inquieto. Quando inizio a stare male improvvisamente non vedo e non sento bene, come se mi mettessero delle cuffie e mi facessero guardare attraverso una tenda.

Mi manca molto dipingere, ma ogni volta che penso di ricominciare, mi sento svogliata, rimando di continuo.
L'altro giorno ero seduta di fuori, ho visto un vaso con dei fiori bellissimi, un raggio di sole ne disegnava la sagoma perfettamente, allora l'ho guardato bene, ho studiato le luci e le ombre, ne ho seguito le forme e ho lasciato che l'immagine si dipingesse nella mia mente, poi mi sono alzata e sono andata a stirare.
Piú o Meno
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Piú o Meno

My grandma basically raised me. She taught me how to speak, to dance, to sing beautiful songs from Naples and to be a better person in this worl Read More

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