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Unu Mundu Menzus est Urzente

Tzia Peppa e Tziu Battista li trovi subito dietro il corso ad Orgosolo. La loro casa è sempre aperta, accanto ai vari Antonio Gramsci, Giuseppe Garibaldi ma soprattutto nel cuore della rivolta popolare di Pratobello.  
Loro sono popolari, come il vino bianco, così chiamato. In realtà alla vista è rosso. Dolcissimo, va giù che è un trionfo. Il vero vino rosso ad Orgosolo è “nieddu”, nero nero più della notte senza luna.
Che bella Orgosolo, è capace di smuovere la coscienza, di influenzare e trasformarla.
Se ti fermi a gustare il murales che è ovunque in paese ne uscirai cambiato. 
Ad Orgosolo si trovano ancora i veri valori, quelli che contano davvero. Lo dimostra Anzeleddu, che basta solo il nome. Tutto l’affetto di una vita è scritto su quel muro. Con tutto il mio rispetto per la morte, del resto ci incontreremo tutti nuovamente. Tutto rende meno amaro anche questo passaggio.
Per quanto mi riguarda ora per me è diverso; 
Vorrei camminare nei suoi vicoli, oppure lungo il corso, sempre, ad Orgosolo.
Incontrare Pablo Neruda e Massimo Troisi, imbattermi nel sogno anarchico di Fabrizio DeAndrè. 
Vorrei una didascalia così nel muro di casa mia: “Siamo sempre alla ricerca perenne di qualcosa che probabilmente non troveremo mai perché forse è già qui accanto a noi…
Passo dopo passo in giro per la Sardegna un unico pensiero: AMORE.”

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