L'Atlante degli spazi di Urbino è il risultato di un workshop tenuto da Joost Grootens all' ISIA Urbino. Il progetto analizza diversi aspetti dello spazio pubblico a Urbino. Ogni gruppo di lavoro (composto da circa 3 persone) ha approfondito una tematica.
In questo atlante viene presa in considerazione una vasta area del centro di Urbino, la più interessante in termini di relazioni sociali. Nella fase di mappatura abbiamo rilevato tutti quei luoghi nei quali le persone instaurano solitamente relazioni sociali come bar, ristoranti, università, chiese, musei, luoghi di interesse turistico. Alla fine del processo abbiamo progettato 8 diverse mappe, una per ogni specifica fascia oraria. Lo scopo del progetto è stato quello di mettere in luce una "mappa sociale" della città.
In questo atlante viene presa in considerazione una vasta area del centro di Urbino, la più interessante in termini di relazioni sociali. Nella fase di mappatura abbiamo rilevato tutti quei luoghi nei quali le persone instaurano solitamente relazioni sociali come bar, ristoranti, università, chiese, musei, luoghi di interesse turistico. Alla fine del processo abbiamo progettato 8 diverse mappe, una per ogni specifica fascia oraria. Lo scopo del progetto è stato quello di mettere in luce una "mappa sociale" della città.
In maniera particolare, con il mio gruppo ci siamo proposti di indagare le ‘interferenze’, cioè quegli spazi dove il confine tra spazio pubblico e spazio privato diviene labile. Così, attraverso gli strumenti della fotografia e della topografia, abbiamo approfondito l’usanza degli urbinati di lasciare aperta la propria porta d’ingresso, chiaro segno di apertura nei confronti del prossimo, e al contrario tutte le invasioni dello spazio pubblico perpetrate dai privati cittadini, sia a scopo commerciale che a scopo personale.
The Atlas of public in Urbino is the result of a workshop led by Joost Grootens atISIA Urbino. The project analyzes different aspects of public space in Urbino. Each workgroup (consisting of about 3 people) has developed a topic.
In this atlas a vast area of the centre of Urbino was analysed, the most interesting in terms of social relations. In the mapping phase all the places where usually people relate reciprocally as bars, restaurants, universities, churches, museums, tourist spots, public offices, were highlighted. At the end of this process we designed 8 diverse maps according to different time bands. The goal of the project was to mark a kind of "social map" of the city.
In a special way, with my group we set out to investigate the 'interferences', ie those spaces where the boundary between public space and private space becomes ephemeral. Thus, through the tools of photography and topography, we have deepened the custom of the citizens of Urbino to leave open his front door, a clear sign of openness towards others, and conversely all invasions of public space perpetrated by private citizens, either for commercial and personal purposes.
L'Atlas des espaces d'Urbino est le résultat d'un workshop organisé par Joost Grootens à l'ISIA Urbino. Le projet analyse différents aspects de l'espace public à Urbino. Chaque groupe de travail (composé d'environ trois personnes) a approfondi une thématique.
Dans cet atlas on prend en considération une vaste zone du centre d'Urbino, la plus intéressante en termes de relations sociales. Dans la phase de cartographie, on a relevé tous les lieux où les gens tissent généralement des relations sociales, comme bars, restaurants, universités, églises, musées, sites touristiques. A la fin du processus, on a dessiné 8 cartes différentes, une pour chaque faisceau horaire. Le but du projet était de mettre en lumière une "carte sociale" de la ville.
En particulier, avec mon groupe, nous nous sommes proposer d'enquêter sur les 'interférences', c'est à dire là où la frontière entre espace public et espace privé devient floue. Ainsi, à travers les éléments de la photographie et de la topographie, nous avons étudié l'habitude des habitants d'Urbino de laisser ouverte leur porte d'entrée, signe évident d'ouverture vers les autres, et au contraire toutes les invasions de l'espace public par des privés, aussi bien à but commercial que à but personnel.
