Quando si è piccoli alla domanda: “da dove vengono i bambini?”
i genitori spesso non sanno come rispondere e inventano molte storie fantasiose sulla questione. Una delle più comuni è certamente la risposta “sotto i cavoli”, che più che spiegare lascia ancora più confusione nelle menti dei bambini. Crescendo smettiamo di farci domande e diamo le cose per scontante, anche quando scontate non sono.

Sono partita da questo presupposto per parlare di uno dei temi che più impatterà sul futuro dell’umanità, ovvero quello dello spreco alimentare e dell’impatto che il nostro attuale stile di vita ha sull’ambiente. Il consumatore deve essere consapevole che nel momento in cui compra un qualsiasi alimento sta effettuando una scelta che impatterà inevitabilmente sul nostro futuro e su quello di molte specie animali che noi conosciamo e purtroppo sfruttiamo.

Ognuno di noi nel nostro piccolo ha il dovere di chiedersi “da dove viene ciò che sto mangiando?”. Questa domanda può sembrare scontata, ma molto spesso la risposta è sorprendente e potrebbe portare ad un cambiamento drastico nelle nostre singole abitudini le quali, pur sembrando di poco conto, hanno il potere di influenzare il nostro futuro.