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Martin Alan Tranquillini

IL PRODUTTORE: 

intervista a 
Martin Alan Tranquillini

Eccoci di nuovo con i mestieri del cinema. Oggi è il turno di Martin Alan Tranquillini, 27 anni, nato a Rovereto.

Ciao Martin, raccontaci chi sei e che cosa fai.

Sono un regista e produttore cinematografico/televisivo. Ho una piccola casa di produzione, la “Will o Wisp”, a Trento con la quale produco e dirigo brevi documentari e film di finzione assieme alla mia collega Anna Bressanini. Mi definisco un produttore a metà perché, quando nel 2016 decisi di aprire l’azienda assieme ad Anna, l’intenzione era quella di produrre i progetti di cui eravamo anche registi. Oggi questa cosa si è ribaltata e cerchiamo con tutte le nostre forze di non essere più i produttori di noi stessi, ma i produttori di altri registi, cercando al contempo di trovare dei produttori per i nostri progetti dove invece curiamo la regia. Un po’ intricato? Forse sì, ma ci piace perderci e poi ritrovarci.
Will o Wisp
Che cosa ti ha attirato inizialmente verso questo mestiere? Hai seguito un particolare percorso formativo?

Ho sempre sognato di dirlo: l’università della vita. Dopo un fierissimo diploma da geometra ho ottenuto una laurea triennale al Dams di Bologna che, com’è noto, non forma registi, attori, produttori o qualsivoglia professionista dell’industria cinematografica; forma critici, cosa che evidentemente io non sono. Nonostante io non abbia amato Bologna come ambiente e come città, ho un bellissimo ricordo del periodo universitario. La ragione per cui ho deciso di occuparmi di cinema è che, a un certo punto della mia vita, verso i diciott’anni, mi è sembrato naturalmente il percorso giusto da fare. Quello che potesse contenere al meglio tutto ciò che mi piace e mi fa stare bene con me stesso.
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Onions - foto di Valentina Casalini
C’è un film in particolare che ti ha fatto capire di voler fare questo mestiere?

Nessuno. Non ho scelto di voler fare cinema grazie al cinema, ma grazie alla musica e al teatro che erano due ambiti in cui mi ero cimentato con passione fin da giovanissimo. Oggi la musica provo a portarla avanti come stimolo creativo per le mie storie, mentre il teatro purtroppo è stato abbandonato. Una storia d’amore andata a finire un po’ male.  
Comunque te lo lascio volentieri un film che ha cambiato per sempre la mia vita: “Segni di Vita” di Werner Herzog, il suo primo film e a mio avviso il suo più riuscito.
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Onions - Foto di Valentina Casalini
Raccontaci un aneddoto divertente o curioso accaduto sul set, mentre lavoravi.

Beh il set più importante che io abbia diretto (in coregia con Anna) fino ad oggi è quello di “Onions”. Un cortometraggio ormai anziano, girato nel 2017 e uscito l’11 novembre 2018 in occasione del centenario della fine della Grande Guerra, presentato in anteprima alle Gallerie di Piedicastello di Trento. 
Una storia semplice, che parla di come due soldati inglesi in Italia, alla fine dei conflitti, abbiano vissuto la guerra in due modi diametralmente opposti. L’aneddoto che riporto non è divertente e forse nemmeno curioso, ma per me è stato importantissimo. Ricordo quando dovemmo letteralmente buttare via la seconda giornata di shooting causa nebbia. Il tempo, i soldi e le risorse erano scarse, ma il team era solido. Ricordo quando il pastore non ci poté più concedere il campo dove dovevamo girare per recuperare le scene perdute, perché doveva far pascolare le mucche. Pertanto, dopo la giornata di riprese, decidemmo di riunire un “tavolo di crisi” per risolvere la situazione: dove giriamo il finale? Spinti dal panico e dalla grinta per portarci a casa la location, salimmo leggermente in quota, di notte, alla ricerca di un posto dove poter ambientare la scena. Quando arrivammo al Rifugio Graziani, sopra Brentonico, vidi la luna più grande della mia vita. Una palla che illuminava la strada e le nostre auto. Una luce surreale. Sembrava possibile toccarla da quanto appariva vicina. In quel momento provai un sentimento che non dimenticherò mai. Un senso di protezione che per un po’ mi permise di smettere di pensare ai problemi e godermi il momento. In realtà mi resi conto in quell’istante di quanto fossi stato fortunato a poter lavorare con un team unito. Mi fidavo ciecamente. Alla fine trovammo una location adatta. Morimmo di freddo, ma ci portammo a casa il finale.

Onions - Foto di Valentina Casalini
Per concludere, ti chiedo di lasciarci una riflessione personale sul futuro del cinema in questo particolare momento storico.

Mi limito a riportarti ciò che è stata la mia percezione durante il Mercato Internazionale dell’Audiovisivo MIA di Roma, tenutosi a inizio ottobre 2020. Le sale sono vuote, il cinema sta affogando e il Covid-19 è stata la spinta decisiva verso il basso per renderlo meno influente
Tutti i registi, i produttori che ho visto stanno cercando di saltare sulla barca della serialità. In quel mondo il mercato si è aperto in maniera esponenziale. Come è facilmente intuibile. C’è un enorme bisogno di contenuti di qualità. I giganti dello streaming sono alla ricerca di contenuti unici perché, se è vero che c’è molta richiesta, anche la concorrenza è aumentata. ​​​​​​​
Storyboard - di Barbara Forsana
Io stesso sono sceso per cercare collaboratori per un film e alla fine abbiamo trovato dei possibili collaboratori per un progetto di serie che avevo nel cassetto. Ovviamente non tutto è perduto per il cinema. Credo sia un momento importante per chi crede nelle potenzialità dei film, anche d’autore e/o di autori emergenti. Con i film che scarseggiano, si è aperto un buco che molti stanno tentando di riempire accettando film più piccoli. Questo era impensabile prima del Covid. 
In ogni caso a me poco importa se si tratta di cinema, televisione, indipendente, d’autore, documentario, fiction o qualsivoglia etichetta per un film. A me piace questo mondo da qualsiasi punto di vista lo si guardi e sono contento di adattarmi e di cambiare anche in base alle esigenze del mercato. L’importante è che le storie che affronto, siano in grado di farmi esaltare e di non farmi dormire la notte dall’entusiasmo.
Scritto da: Beatrice Festi
Editor: Angela Nardelli

Artista: Martin Alan Tranquillini
Photo credit: Valentina Casalini & Barbara Forsana

Instagram artistahttps://bit.ly/3e9lt57
Instagram Will o Wisphttps://bit.ly/34DvuET
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